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Il vegetarismo salverà il mondo

Il vegetarismo salverà il mondo




Nei dibattiti “importanti” in cui si discute di politica e di problemi sociali è quasi impossibile parlare di vegetarismo o di animalismo comunemente considerato un argomento fuori luogo, problematiche di terz’ordine, non prioritarie rispetto ai problemi economici, di lavoro, di giustizia sociale ecc..

Noi riteniamo che il vegetarismo e l’animalismo possono contribuire in modo determinante alla risoluzione dei problemi più gravi del genere umano. Noi abbiamo la convinzione, profonda ed assoluta, che questa filosofia di vita è il mezzo più efficace per realizzare un mondo migliore e quindi di risolvere i problemi che attanagliano l’uomo sia a livello individuale che collettivo.

In che modo? L’adozione su vasta scala del sistema vegetariano consentirebbe ad ognuno di vivere in ottima salute e di liberarsi della maggior parte delle malattie che condizionano la nostra vita privata e affliggono la società umana, con tutte le conseguenze positive ed i vantaggi che ne deriverebbero sul piano personale ed economico. A che giova infatti avere un lavoro sicuro e un salario più consistente se non si ha la possibilità di godere di buona salute e, soprattutto, restare in vita? Le ingenti somme di denaro e le enormi risorse umane che vengono assorbite per le cure delle malattie resterebbero nelle tasche dei cittadini con evidente ritorno di benessere e ricchezza. Quindi parlare di vegetarismo significa perorare una cultura di vita che mira ad attuare una vera prevenzione delle malattie e di vero benessere, che è il fulcro principale dell’esistenza di ognuno.

Il sistema alimentare onnivoro è ai suoi sgoccioli storici: l’umanità del futuro sarà vegetariana o non sarà affatto. La carne sarà un alimento sempre più costoso, accessibile solo ai ricchi. Per nutrire un’umanità onnivora sarebbero necessari altri 7 pianeti come il nostro per produrre le derrate per gli animali e smaltire i rifiuti che produce l’industria della carne.

Ma la vera rivoluzione viene dall’aspetto etico. L’apertura mentale e morale a rifiutare la sofferenza degli animali indurrebbe l’essere umano ad una maggiore considerazione della violenza tra gli stessi esseri umani. E che cosa c’è di più necessario, di più costruttivo, di più vitale, di più urgente per la nostra società se non quello di una nuova coscienza umana più giusta, più solidale e sensibile verso la condizione del prossimo? Questo porterebbe l’uomo a livelli civili e spirituali più alti e quindi ad un mondo sicuramente più giusto. Si sente dire: “Ma se l’uomo non rispetta nemmeno il suo simile, i figli non rispettano nemmeno i loro genitori come si può pretendere il rispetto per gli animali?” E’ proprio la mancata educazione al rispetto del più piccolo, del il più indifeso, del diverso ciò che abitua l’uomo all’indifferenza verso il sopruso e la prevaricazione e che impedisce all’essere umano di sviluppare in se stesso il sentimento di rispetto verso i suoi simili. Disconoscere la terribile condizione degli animali a causa delle nostre scelte quotidiane significa abituarsi a convivere con la legge del più forte, del disprezzo del dolore e della vita in senso lato, significa accettare l’idea che qualcun soffra e muoia per un nostro presunto vantaggio.

Un altro dei grandi problemi della società umana è l’inquinamento ambientale. Ebbene, lo stile di vita vegetariano consentirebbe l’eliminazione del 20% dell’inquinamento complessivo che deriva dagli allevamenti, dall’industria della carne, delle concerie e dagli smaltimenti dei rifiuti. Non solo. Le foreste non sarebbero più distrutte per far posto agli allevamenti zootecnici e quindi vi sarebbe maggiore ossigeno nella nostra superficie terrestre e quindi meno malattie cardiorespiratorie e meno morti per cancro. La desertificazione si fermerebbe. Vi sarebbe una riduzione del costo dell’energia dal momento che un terzo di questa in Occidente viene assorbita dall’industria agrozootencnica. Si ridurrebbe (se non eliminerebbe del tutto) la fame nel Terzo Mondo con benefici economici per tutti, dal momento che verrebbero ad essere utilizzabili i fondi che ora sono destinati ai paesi poveri e soprattutto beneficeremmo di una maggiore sicurezza mondiale eliminando le tensioni che scaturiscono dalla miseria e dalla fame che sovente spingono le popolazioni a contrasti, a tensioni e a guerre.

VIVERE SENZA CARNE SI PUO’, SI DEVE,

PER IL NOSTRO BENE E QUELLO DEL PIANETA

Franco Libero Manco

No ai brevetti sulle sementi e gli animali convenzionali

No ai brevetti sulle sementi e gli animali convenzionali

Da Equivita (anno2007 mese settembre)


Fermiamo l'espropriazione ai danni di contadini e selezionatori


La crescente brevettazione delle sementi, delle specie vegetali e delle razze animali rappresenta una notevole espropriazione dei diritti dei contadini e dei selezionatori: i contadini non sono più liberi di conservare le sementi dei loro raccolti e i selezionatori non possono operare che in modo molto limitato con le sementi brevettate.
Nel corso degli ultimi anni l'Ufficio europeo dei brevetti (EPO) ha progressivamente dilatato i limiti della brevettabilità minando le restrizioni prima esistenti nell'interesse delle imprese multinazionali. La nostra sicurezza alimentare si trova sempre più nelle mani di pochi gruppi transnazionali operanti nel campo della chimica e delle biotecnologie.

Ora l'Ufficio europeo dei brevetti intende pronunciarsi di nuovo su di una questione di principio:

la brevettazione di piante e animali convenzionali!


Nel pronunciarsi su una domanda di brevetto sui broccoli (EP 1069819) la Commissione di appello dell'Ufficio europeo dei brevetti si appresta a prendere una decisione di principio sulla brevettabilità delle piante convenzionali.
La decisione della Commissione d'appello (Dossier T 0083/05) si applicherà infatti a tutte le domande di brevetto pendenti ma anche a quelle riguardanti gli animali e la loro discendenza.

In una lettera aperta alla Commissione d'appello, i responsabili di questo sito web, insieme a un gran numero di organizzazioni agricole del mondo intero, riaffermano la propria opposizione ai brevetti sulle sementi e gli animali convenzionali.




APPELLO GLOBALE

Appello globale contro i brevetti sulle sementi e gli animali convenzionali


Lettera aperta collettiva rivolta a:

Commissione d'appello dell'Ufficio europeo dei brevetti
Rappresentanti di governo
Consigli di amministrazione delle imprese agro-alimentari

Fermiamo i brevetti sulle sementi e gli animali convenzionali

Da molti anni vengono rilasciati nel mondo brevetti su sementi e animali geneticamente modificati. Le conseguenze nefaste di tale fenomeno per gli agricoltori, privati del diritto di conservare le proprie sementi, e per i selezionatori, non più liberi di utilizzare i semi brevettati per ulteriori fini riproduttivi, sono ben note.

In Canada e negli Stati Uniti, ad esempio, la multinazionale delle sementi Monsanto ha citato in giudizio diversi agricoltori per presunte violazioni di brevetto[1] <#_ftn1> . La stessa azienda ha pure avviato azioni legali contro le gli importatori di soia argentina in Europa, pur non detenendo in Argentina
alcun brevetto sul prodotto[2] <#_ftn2> .
La possibilità di brevettare le sementi, inoltre, ha favorito il costituirsi di una struttura di mercato fortemente concentrata, in cui 10 sole multinazionali dominano circa la metà del mercato internazionale. Numerose organizzazioni di agricoltori e Ong del mondo si battono contro la concessione di questi brevetti. Ma poiché in molti paesi gli Ogm non sono ancora coltivati e sono utilizzati solo in un numero ristretto di colture, gli effetti negativi dei brevetti non sono ancora evidenti a tutti.

Oggi, tuttavia, si delinea una nuova allarmante tendenza: le domande di brevetto non vengono depositate solo per gli Ogm, ad esempio i semi di soia Round-up Ready, ma anche per varianti vegetali convenzionali. E' il caso della domanda di brevetto presentata per una varietà di soia a composizione oleosa migliorata[3] <#_ftn3> . La richiesta riguarda intere porzioni del genoma della pianta utilizzate nel quadro di tecnologie convenzionali per migliorare gli esiti della selezione convenzionale (ad esempio la selezione assistita da marcatori).

Uno degli esempi più preoccupanti di tale fenomeno riguarda le domande di brevetto depositate dalla Syngenta su porzioni immense del genoma del riso[4] <#_ftn4> e sul loro impiego nella coltivazione di qualsiasi vegetale alimentare che sia dotato di informazioni genetiche simili a quelle del riso (ad esempio mais e grano).

L'Ufficio europeo dei brevetti ha inoltre concesso un brevetto su piante composite resistenti agli afidi, ottenute con la tecnica della selezione assistita da marcatori[5] <#_ftn5> . Anche altre recenti richieste di brevetto della Monsanto sui maiali sono legate ai normali metodi di riproduzione[6] <#_ftn6> e ciò dimostra il crescente rischio di concentrazione delle risorse agro-genetiche mondiali nelle mani di poche multinazionali che potrebbero alla fine agire in condizione di monopolio.

La Commissione d'appello dell'Ufficio europeo dei brevetti, inoltre, dovrà a breve pronunciarsi su un'altra richiesta di brevetto di questo tipo, per un metodo che consente l'incremento di uno specifico composto nelle specie di Brassica.

Questa decisione sarà determinante per la brevettabilità delle sementi convenzionali in Europa.

Mentre la concessione di brevetti su piante convenzionali è ormai una pratica corrente negli Stati Uniti, molti altri paesi, specie quelli in via di sviluppo, non consentono di brevettare piante o animali. La storia recente, tuttavia, dimostra che gli standard definiti e utilizzati negli uffici brevetti europei, giapponesi e statunitensi influenzano gli accordi internazionali (Accordo sancito nel WTO sui diritti di proprietà intellettuale legati al commercio [TRIPS] e Organizzazione Internazionale della Proprietà intellettuale [WIPO]). Gli uffici brevetti di tutto il mondo ricevono forti pressioni affinché norme e pratiche interne siano modificate mediante regolamenti internazionali o accordi bilaterali. L'India, per esempio, ha appena approvato un terzo emendamento sui brevetti al fine di rendere conforme la propria legislazione ai regolamenti del TRIPS.

Questa preoccupante nuova tendenza delle politiche sui brevetti danneggerà molti più agricoltori e allevatori di quanti siano stati colpiti dai brevetti sugli Ogm. In ogni parte del mondo, quel che resta dei diritti degli agricoltori e degli allevatori sarà spazzato via: essi non saranno più liberi di attingere al patrimonio comune delle varietà vegetali e delle razze animali per la selezione e la riproduzione.
I brevetti distruggeranno il sistema dei diritti degli agricoltori e privilegi degli allevatori vitale per la loro sopravvivenza, per la sovranità alimentare e per la tutela della biodiversità in agricoltura. La vasta maggioranza degli agricoltori dei paesi in via di sviluppo è costituita da piccoli agricoltori che dipendono completamente dalla conservazione e dallo scambio delle sementi.

Per garantire la sopravvivenza dell'agricoltura indipendente, della selezione e dell'allevamento degli animali e quindi della sicurezza alimentare delle generazioni future, i firmatari di questa petizione, agricoltori, ricercatori, allevatori e organizzazioni delle società civile di tutto il mondo, riaffermano il proprio rifiuto di qualsiasi brevetto sulla vita e chiedono ai governanti e agli uffici brevetti di agire rapidamente per fermare qualsiasi concessione di brevetti su piante o animali sviluppati in modo convenzionale, sulle sequenze geniche utilizzate con tecniche di selezione convenzionali, nonché con metodi di riproduzione convenzionali di piante e animali.
Allo stesso modo chiediamo alle aziende di non richiedere alcun brevetto di questo tipo.

Se desiderate firmare l'appello globale, andate a questo indirizzo: http://www.no-patents-on-seeds.org/index.php?option=com_content&task=view&id=56&Itemid=39

Note:

[1] http://www.centreforfoodsafety.org/Monsantovsusfarmersreport.cfm
[2] Da gennaio 2006 diversi carichi di soia argentina sono stati bloccati nei porti europei a causa di azioni legali intentate dalla Monsanto contro i produttori di soia. Questi sono stati accusati di non avere versato i diritti all'azienda, che in Europa detiene il brevetto sulla soia RR.
[3] WO 2004/006659; Monsanto rivendica la proprietà di una varietà di soia a composizione oleosa migliorata ottenuta con metodi convenzionali.
[4] WO 03/027249, resp. EP 1576163
[5] EP 921720; azienda Rijk Zwaan
[6] WO 2005/017204, WO 2005/015989 e WO 2005/078133.

Comune di Chiavari: risposte

Comune di Chiavari: risposte

RISPOSTE PUBBLICATE IN ORDINE DI ARRIVO

Candidato: Giorgio Getto Viarengo
1)La possibilità di istituire uno specifico assessorato è difficile, questo perchè le nuove norme non per,mettono più di 5 assessori. Mi impegno a creare una specifica delega alle politiche animali, questa delegata o inserita in un Assessorato.
2)Per quanto riguarda la legge regionale 23/00 saremo disponibili a presentare progetti e coordinare soluzioni (LEGGE REGIONALE 22 marzo 2000 n. 23.BOLLETTINO UFFICIALE REGIONALE 12/04/2000 n. 07.Tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo.) per quanto riguarda il nostro territorio comunale.
3) Su queste tematiche non potremo essere assenti e si dovranno trovare soluzioni con Associazioni come la Vostra e studiare apposite convenzioni ASL e Veterinari.
4) Certamente sì, la collaborazione e l'ascolto sono fondamentali per avere un comune che dialoghi con tutti.
5) Certamente sì! Sono convinto che l'azione civile e la lotta contro le forme di violenza, subìte dagli animali, devono essere combattute e impedite.
6) La prevenzione dei volatili (piccioni) sarà affrontata con il contributo scientifico del Vostro Associazionismo e degli enti preposti.
7) La politica comunale dovrà essere rivolta ad una giusta e avanzata sensibilizzazione verso forme d'assistenza e conduzione degli animali come prevede la legge, le azioni e le campagne saranno condotte concordandole con l'associazionismo.
8) Questa è la strada giusta! La Consulta, la specifica commissioni, il gruppo di lavoro, devono permetere di partecipare e formulare le giuste proposte da adontarsi.
Candidato: Giuseppe Corticelli
1) Eventuale delega;
2) Sì;
3) Utilizzerò una struttura comprensoriale;
4) Sì;
5) Sì;
6) Sì;
7) Sì;
8) Sì.
Candidato: Roberto Levaggi
Qualora non sia possibile istituire un autonomo Assessorato, sarà comunque istituito uno "Sportello Animali" con ampio potere di recepire e risolvere le necessità ed urgenze e darne quanto più rapida soluzione. Lo Sportello Animali risponderà direttamente al Sindaco delle proprie azioni ed iniziative e agirà con la collaborazione ed il supporto degli Agenti di Polizia Municipale che, previo apposito corso di formazione, agiranno anche come polizia Zoofila.
Sarà mia massima cura darne, in primis, una regolamentazione organica e alla luce delle vigenti Leggi (189/2004, L.R. 23/2000, Ordinanza Martini, etc.) alla tutela e benessere animale, e prevenzione randagismo, che non è mai stata redatta, tanto che in città vige ancora l'obsoleto regolamento di polizia Municipale del 1954.
In linea di massima:
sarà compito dello Sportello Animali redigere una mappatura della situazione randagismo libero (colonie feline) e posto in sicurezza (cani in canile) e stabilire di conseguenza gli interventi dandone una "classifica" di urgenza, così come per la soluzione dei problemi sanitari legati alla presenza di avifauna stanziale in città, per cui si provvederà alla soministrazione diretta di mangimi sterilizzanti.
Non si esclude l'accoglimento di progetti ai sensi della L. R. 23/2000 da sottoporre al finanziamento regionale da parte di associazioni, purché le stesse diano garanzie di tracciabilità, trasparenza e fattibilità dei progetti presentati.
Lo Sportello Animali organizzerà corsi formativi/informativi aperti alla cittadinanza e volti alla formazione delle forze dell'ordine, di operatori di colonie feline, di volontari cinofili, di conduttori di cani (patentino per i cani segnalati ASL), di soccorritori veterinari laici.
Saranno individuati, possibilmente in ogni quartiere, aree di sgambamento cani, nonché almeno due spazi/spiaggia aperti ai cani, incentivando gli operatori balneari a consentire l'accesso degli animali nei loro spazi. Verranno posti distributori di sacchetti raccogli-deiezioni e verrà dato incarico alla Polizia Municipale di controllarne l'uso da parte dei proprietari. Verrà esercitato uno strettissimo controllo per evitare lo spargimento di sostanze nocive per animali e persone facendosi parte diligente nell'individuazione dei responsabili e perseguendoli anche penalmente così come previsto dalle vigenti Leggi in materia che hanno riformato in tal senso anche il Codice Penale.
Ogni altro quesito e/o segnalazione di problematiche verrà recepito con favore per trovare idonea soluzione e a questo scopo la candidata Bonfiglioli è a disposizione della cittadinanza e delle Associazioni presso il point di C.so Garibaldi tutti i mercoledì e venerdì pomeriggio dalle ore 15:00 alle ore 17:00.
Candidato: Giorgio Beaud
1) Assimilato all'Assessorato Politiche Sociali;
2) Sì;
3) Istituendo/promuovendo un ricovero comprensoriale;
4) Sì, se condivise;
5) Sì;
6) Sì;
7) Questi casi vano valutati di volta in volta;
8) Non necessariamente in quanto tali: istituzioni saranno di competenza dell'Assessorato di cui al punto uno.
Candidato: Vittorio Agostino redazione risposte Valeria LEONI
1) Verrà istituito un ufficio competente inserito nell’Assessorato politiche sociali
2) Si, predisponendo un progetto per lavoro in rete con Associazioni e veterinari.
3) Con ricoveri temporanei presso le Associazioni ed eventuali privati che si rendano disponibili ed un percorso parallelo per l’adozione.
4) Certamente. Tali soluzioni dovranno essere concordate tra le parti (Associazioni ed Amministrazione).
5) Sicuramente, con tutti i mezzi istituzionali a disposizione dell’Amministrazione.
6) E’ già allo studio del costituendo Ufficio politiche animali l’analisi e l’indagine su progetti già posti in atto presso altre amministrazioni e sulle risultanze degli stessi.
7) Si, con i mezzi ritenuti più idonei.
8) Verranno concordate riunioni a tema con le Associazioni e con gli organi competenti (veterinari, ASL, ecc.)
Candidato: Vito Elia
1) Delega ad un Consigliere;
2) Sì;
3) Bisogna trovare una soluzione che mira risposta positiva ai problemi sentendo le associazioni di settore;
4) Sì;
5) Sì;
6) Sì;
7) Alla sensibilizzazione;
8) Sì.
Candidato: Giorgio Canepa
1) Ci sarà un assessore che tra le sue deleghe avrà anche il compito di organizzare le politiche animali.
2) Sicuramente sì
3) Valuterò le situazioni esistenti aperto alla disponibilità di dare un aiuto per renderli funzionali.
4) Sì.
5) Sì
6) Approfondirò l'argomento consultandomi con enti preposti e associazioni, per poi attuare quanto è necessario fare.
7) Intendo promuovere una politica che educhi il cittadino ad una corretta convivenza con gli animali e alll'attuazione di comportamenti che garantiscano una buona qualità di vita per tutti.
8) Istituirò una consulta delle associazioni che si occupano di questi temi.


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