Ferma la guerra in Siria - 23/11/2012

FIRMA ANCHE TU!

IL  TESTO DELL'APPELLO INTERNAZIONALE

Iniziativa internazionale  per fermare la guerra in Siria Sì alla democrazia, no a un intervento  straniero!

«Noi, sottoscritti, appartenenti ad una  società civile internazionale sempre più preoccupata per il terribile  spargimento di sangue in Siria, stiamo sostenendo una iniziativa politica  basata sui risultati della missione che alcuni nostri colleghi hanno svolto a  Beirut e Damasco nel settembre 2012. Questa iniziativa consiste nel chiedere  che una delegazione internazionale di personalità di alto livello possa andare  in Siria allo scopo di discutere con i principali attori politici per aprire  la strada a una soluzione politica del conflitto armato in Siria, un conflitto  che minaccia seriamente la pace nel mondo e l'esistenza della Siria come paese  indipendente.

In questa prospettiva sosteniamo pienamente la seguente  dichiarazione:

Tutti gli occhi sono puntati sulla guerra in atto in  Siria, una guerra che sta annegando nel sangue il suo popolo. Siamo molto  preoccupati non solo perché il conflitto ha oramai acquisito una pericolosa  dimensione geopolitica. Il legittimo movimento del popolo siriano (assieme a  quello dei suoi fratelli arabi) per i diritti democratici rischia di  trasformarsi in una guerra civile settaria con un massiccio coinvolgimento  regionale e internazionale.

Siamo consapevoli che nessuna delle parti  in lotta potrà vincere una guerra di logoramento in un prossimo futuro, il  popolo siriano e quello arabo debbono quindi fare attenzione affinché le  conquiste della loro resistenza contro il predominio occidentale e israeliano  e le dittature regionali, non vadano in malora e non vengano  distrutte.

Allo scopo di salvare le conquiste e di continuare la lotta  per la democrazia, la giustizia sociale e l'autodeterminazione popolare, è  indispensabile una soluzione politica del conflitto attraverso una soluzione  negoziata. Solo in questo modo il settarismo religioso verrebbe contenuto,  l'intervento straniero scongiurato, e il movimento democratico di massa potrà  prevalere.

Agiremo quindi a sostegno di una soluzione politica per  porre fine allo spargimento di sangue seguendo questi criteri:

1) Noi  sosteniamo pienamente l'avvio di un processo politico negoziale senza  precondizioni che porti ad un cessate il fuoco che sia rispettato da entrambe  le parti. Questo dovrebbe andare di pari passo con un processo di  de-escalation e de-militarizzazione che permetta al popolo siriano di  esprimere la propria volontà pacificamente e, infine, di andare alle  urne.

2) Dal momento che qualsiasi soluzione deve essere basata sulla  volontà sovrana del popolo siriano noi rifiutiamo categoricamente qualsiasi  tipo di intervento militare.

3) Il rispetto del diritto sovrano  all’auto-determinazione implica il rispetto dei diritti democratici e sociali  della stragrande maggioranza del popolo. Pertanto, nessuna grande forza  politica deve essere esclusa a priori. Una soluzione pacifica sostenibile  dev’essere basata su un processo costituzionale che permetta libere elezioni,  organizzate da un governo di transizione a seguito di negoziati.

4) Dal  momento che il settarismo religioso è uno dei motivi per il proseguimento di  questa guerra che sta producendo una spirale infinita di massacri e  rappresaglie, sosteniamo tutte quelle iniziative e quelle tendenze esistenti,  politiche e militari, che stanno promuovendo la tolleranza  interconfessionale.

Con la firma di questa dichiarazione vogliamo dare  il nostro pieno sostegno alla delegazione internazionale diretta in Siria per  la fine di novembre 2012, nella speranza che questa iniziativa darà un  contributo significativo alla pace nell’area».


Primi  firmatari:

* Ernesto Cardenal, poeta, esponente sandinista,  teologo della liberazione, Nicaragua
* Gianni Vattimo, filosofo,  Italia
* Samir Amin, economista egiziano, direttore del Third World  Forum, Dakar, Senegal
* Padre Alex Zanotelli, comboniano,  Italia
* Hans von Sponeck, ex diplomatico dell’Onu, professore  universitario, Germania
* Norman Paech, docente di Diritto  internazionale presso l’Università di Amburgo, parlamentare di “Linke”,  Germania
* Annette Groth, parlamentare di “Linke”, Germania
*  Margherita Hack, astro-fisica, Italia
* Niema Movassat,  parlamentare di “Linke”, Germania
* Gilberto López y Rivas,  antropologo, Messico
* Ahmed Karim, Partito Comunista patriottico  dell’Iraq
* Awni al Kalemji, Portavoce dell’Alleanza patriottica  irachena, Iraq
* Francois Houtart, sociologo delle religioni,  co-fondatore del World Social Forum, Belgio
* Waseem Haddad,  teologo, università di Vienna, Austria
* Gretta Duisenberg, "Free  Gaza Movement", segretaria di "Stop the Occupation", Olanda
* Feroze  Mithiborwala, Presidente del Bharat Bachao Andolan ), pioniere del  movimento di solidarietà per la Palestina, India
* Merai Munther,  presidente della Comunità palestinese, Austria
* George Nicola,  presidente onorario della Comunità palestinese,
* Temur Pipia,  Comitato per la pace, Georgia
* Thomas Kukovec, agro-biologo,  Beirut/Leibnitz, Austria
* Sarah Marusek, Maxwell School of Syracuse  University, USA
* Péter Székely, Associazione  Ungheria-latinoamaerica, Ungheria
* Moreno Pasquinelli, portavoce  del Campo Antimperialista, Italia
* Thomas Zmrzly, portavoce di  Initiativ e.V., Germania
* Leonardo Mazzei, segreteria del Movimento  Popolare di Liberazione, Italia
* Mustafa Ilhan, giornalista curdo,  Germania
* Gernot Bodner, Università di Vienna, Austria
*  Massimo De Santi, Comitato internazionale di educazione per la pace,  Italia
* Franz Fischer, Palestinese membro del CC del Partito del  lavoro, Svizzera
* Ayham Haddad, attivista siriano, USA
* Qais  Abdalla, attivista iracheno, Vienna, Austria
* Elisabeth  Lindner-Riegler, Vienna, Austria
* Chihab Krainem, attivista  tunisino, Austria
* Nasir Loyand, Organizzazione della sinistra  radicale dell’Afghanistan
* Marin Trusca, co-presidente della Lega  Comunista di Romania
* Eric Walberg, giornalista, collaboratore del  settimanale Al-Ahram Weekly, Canada
* Werner Ruf, Università di  Kassel, Germania
* Pedro Rojo Pérez, presidente della Fondazione Al  Fanar, membro del CEOSI, Giordania
* Imad Garbaya, Casa della  Tunisia, Austria
* Alois Reisenbichler, Movimento per la pace di  Vienna, Austria
* Alois Kerschbaummayr, Movimento operaio cattolico,  Austria
* Erwin Burghofer, Movimento operaio cattolico, Austria
*  Johann Schögler, Piattaforma per la Pace, Stiria, Austria
*  Veronika Rohrbacher, Vienna, Austria
* Abhijit Ghosh,  attivista di Amnesty International, Austria
* Paul Larudee (Ph.D),  Free Gaza Movement, Free Palestine Movement, Global March to Jerusalem,  USA
* Anna-Maria Steiner, teologa cattolica, Austria
* Sara  Hassan, attivista egiziana, Austria
* Ernst Leichtfried,  Austria
* Konrad Schön, Piattaforma per la Pace, Stiria,  Austria
* Dieter Kurz, Pax Christi Stiria, Austria
* Noura  Khouri, Comunità palestinese della Bay area, USA
* Santiago Alba  Rico, scrittore, Tunisia
* Carlos Varea González, Campagna  contro l’occupazione e per la sovranità (CEOSI), Spagna
* Sinfo  Fernández, Rebelión.org, Spagna


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