Divieto di accesso ai cani nell'oasi dell'Entella
Divieto di accesso ai cani nell'oasi dell'Entella
La foto in alto è stata scattata immediatamente dopo il passaggio di un cane di proprietà lasciato libero di "ricrearsi" nell'alveo del fiume Entella.
Premesso che all'interno di un'oasi faunistica i cani non dovrebbero proprio essere condotti, ciò che lascia veramente stupiti è l'indifferenza di chi permette al proprio amico a quattro zampe di troncare una vita per gioco.
Il cane tendenzialmente ha un istinto predatorio e, di conseguenza, NON DEVE essere lasciato libero in una zona ove sia presente avifauna facilmente catturabile.
Questo principio può essere scritto in forma di legge o meno ma va seguito per un buon rapporto con l'ambiente che ci circonda.
Le sponde del fiume Entella offrono spesso motivo di passeggio ai cani di proprità che, diversamente, non avrebbero luogo ove sgranchirsi (Chiavari, Lavagna, S. Salvatore e Carasco sono i comuni che ospitano l'Entella e nessuno di questi ha attrezzato aree verdi per cani nonostante la legge regionale ne preveda la messa in opera) e ciò può essere accettabile nella misura in cui i proprietari di cani (termine orrendo) rispettino l'Oasi.
Nell'arco dell'anno decine di anatre, adulte o pulcini, muoiono a causa di morsi profondi prodotti da cani lasciati liberi di vagare in alveo.
La vigilanza è carente ed il controllo è lasciato nelle mani di quei cittadini sensibili che si trovano a passare nei pressi del fiume o che, in qualità di volontari, verificano che tutto proceda bene.
Il problema è: quando le cose si mettono male ed il proprietario di cani, ad esempio, non vuol sentire ragione cosa si fa?
Se qualcuno del servizio d'Ordine a qualsiasi livello vorrà garantirci una risposta esaustiva e risolutiva saremo ben felici di renderla nota sul questo stesso sito, nel frattempo.....
Premesso che all'interno di un'oasi faunistica i cani non dovrebbero proprio essere condotti, ciò che lascia veramente stupiti è l'indifferenza di chi permette al proprio amico a quattro zampe di troncare una vita per gioco.
Il cane tendenzialmente ha un istinto predatorio e, di conseguenza, NON DEVE essere lasciato libero in una zona ove sia presente avifauna facilmente catturabile.
Questo principio può essere scritto in forma di legge o meno ma va seguito per un buon rapporto con l'ambiente che ci circonda.
Le sponde del fiume Entella offrono spesso motivo di passeggio ai cani di proprità che, diversamente, non avrebbero luogo ove sgranchirsi (Chiavari, Lavagna, S. Salvatore e Carasco sono i comuni che ospitano l'Entella e nessuno di questi ha attrezzato aree verdi per cani nonostante la legge regionale ne preveda la messa in opera) e ciò può essere accettabile nella misura in cui i proprietari di cani (termine orrendo) rispettino l'Oasi.
Nell'arco dell'anno decine di anatre, adulte o pulcini, muoiono a causa di morsi profondi prodotti da cani lasciati liberi di vagare in alveo.
La vigilanza è carente ed il controllo è lasciato nelle mani di quei cittadini sensibili che si trovano a passare nei pressi del fiume o che, in qualità di volontari, verificano che tutto proceda bene.
Il problema è: quando le cose si mettono male ed il proprietario di cani, ad esempio, non vuol sentire ragione cosa si fa?
Se qualcuno del servizio d'Ordine a qualsiasi livello vorrà garantirci una risposta esaustiva e risolutiva saremo ben felici di renderla nota sul questo stesso sito, nel frattempo.....