Adozioni

Adozioni



Sin dalla fondazione l'associazione si è occupata del soccorso di animali in difficoltà.
Cronici bracci di ferro con gli enti locali non hanno ridimensionato le emergenze riguardanti gli animali di affezione (e non).
I nostri ospiti sono sempre tanti. Gatti e piccioni sono gli animali che maggiormente bussano al nostro cancello. Naturalmente non mancano i cani, gli anatidi e le tartarughe d'acqua dolce. Spesso giungono da noi anche altri animali da cortile, esotici o selvatici di provenienza la più disparata. 
La nostra politica esula un po' dall'indirizzo solitamente seguito dagli zoofili: tendenzialmente siamo favorevoli al decentramento e ciò ci permette di ospitare via via coloro che necessitano di ricovero presso privati, volontari interni o indipendenti, che garantiscano alti standard, consoni ai casi specifici.
Anni di esperienza hanno fatto sì che maturassimo un pensiero rivolto al singolo individuo in base alle sue proprie esigenze. 
Un canile, un gattile, sebbene necessario in certi casi (se i Comuni si attrezzassero in tal senso molti problemi potrebbero essere superati) non riteniamo rispecchi il nostro ideale di ricovero.
Ciascun animale, a prescindere dalla specie o razza di appartenenza, necessita di cure, attenzioni, ecc., personali. Nessun canile o simile potrà mai garantire ad un animale l'esclusività del servizio. Non sarebbe proprio possibile!
La nostra scelta seppur di difficile percorribilità riteniamo sia più utile all'uopo: gli animali guariscono prima, dimenticano l'aggressività, migliorano il rapporto interpersonale intra ed interspecifico e, in casi estremi, vengono accompagnati a morte naturale in modo meno asettico. 
Le pagine a seguire presenteranno alcuni casi attualmente interessanti.


Si approfitta per ricordare l'adozione di un animale è una libera scelta e, proprio in quanto tale, va valutata con maturità e serietà, riassumibile in cinque punti fondamentali: possibilità economiche sufficienti, accordo di tutti gli appartenenti alla coabitazione, spazio (aneddotto: Una signora abbandonò il suo cane, un magnifico pastore dei Pirenei, perché definito da lei "comportamentale". Andammo a valutare la situazione, una ricca casa immersa nel verde, uno spazio interno ottimale ed un bel giardino perfettamente recintato; il cane però era chiuso in un poggiolo che porgeva sul giardino. Domandammo perché il cane si trovasse lì, che poteva liberarlo che non dove va temere per noi. La risposta ci raggelò: "No, il cane sta sempre lì, perché in casa lascia i peli e in giardino sciupa il verde". Il cane fu, con fatica, preso e trasportato, sedato, in un agriturismo del ponente. Dopo un mese era la mascotte del luogo, era finalmente uscito da un incubo: la sua ricca quanto arida famiglia che lo aveva voluto per la sua bellezza non ne aveva saputo rispettare le esigenze, obbligandolo ad una detenzione forzata che lo abruttiva e incattiviva), tempo (qualsiasi animale necessita di una compagnia, quindi non è giusto prendere un cane "per avere qualcuno al rientro dalla giornata di lavoro" perché questa è una scelta egoista) e volontà di conoscere e rispettare le esigenze oggettive e soggettive del proprio amico animale .



(Autori delle foto: Fotoflash, Fabrizia, Cavalcanti, Rebecchi; Elaborazione: Rebecchi) 
 


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