"velate"minacce di avvelenamento

Oggi ci trovavamo, la borsa-lavoro Giuseppe ed io, al ritorno del primo turno di controllo (e mensa) sulla sponda est del fiume Entella (Lavagna GE).

 Tutti i giorni, due volte al giorno, uno o più volontari svolgono questa azione, utilissima alla verifica relativa allo stato di salute ed alla situazione dell’avifauna, selvatica e non.

Come sovente accade, si incontrano cittadini che guardano a questa cosa con amore ed altri che la guardano con fastidio, altri ancora la ignorano

Oggi abbiamo incontrato un noto frequentatore del fiume che ha affermato che lui utilizzerebbe la stricnina.

Un “pensionato onorevole”, che conduce il cane sul fiume e non lo porta nell’area per cani perché, parole sue: “Non mi voglio sporcare”, ma gli permette di scorrazzare nelle aiuole e sul territorio dell’Oasi faunistica provinciale liberamente, eludendo deliberatamente il divieto in tal senso (a prescindere dal fatto che in tutto il territorio italiano sia vietato lasciare liberi di vagare i cani).

Ogni volta gli venga chiesto cortesemente, o meno, di  legare il cane (che per la cronaca è una femmina) lui,di concerto con la moglie,risponde che “faccio come voglio!”.

Questo pensionato dopo vari altri episodi di intolleranza, che ha definito in più occasioni i volatili urbanizzati quali topi, ora è passato alle minacce, neppur tanto celate.

Suggerimenti? Eugenia

Nds: oggi ho deciso di incominciare a  registrare e divulgare tutti questi “incresciosi” episodi
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